LA MANNAIA DELLA SPENDING REVIEW AL COMANDO DI ALESSANDRIA

DISORDINO DELLE COMPETENZE E DELL’ORGANIZZAZIONE DEL CNVVF

 

Alessandria -

Lavoratori,

 

Da una più accorta e generale lettura dell'intendimento dell'amministrazione sul riordino dell'organizzazione si evince che la chiusura delle sedi subacquei, la conversione di sedi permanenti in volontarie, la riduzione delle sedi portuali, servono per coprire in parte la mancata assunzione di personale.

In aggiunta tentando di far rientrare nella normalità la conformazione di partenze di 5 unità; presagiscono la riduzione di circa il 10% degli operativi da utilizzare per gestione uffici e laboratori officine ecc.

Se dovesse andare in porto il piano proposto dal Ministero, ed avallato dalle altre sigle sindacali (chi per ammissione chi per lassismo), in provincia di Alessandria ci troveremmo con una evidente riduzione del personale operativo rispetto alla normativa vigente, DPCM 97, in particolar modo ad avere un diretto taglio saranno i CR con una riduzione di 13 unità.

Di fatto però delle 20 unità previste solo otto farebbero effettivamente parte del progetto operativo (capo turno e capo servizio), il personale restante oltre che ad un indubbio cambio di sede, in quanto sono contemplate solo due unità per distaccamento, subirebbe un cambio di orario di lavoro passando ad un servizio dodicista con evidente danno economico (perdita indennità notturna, festiva, riduzione ferie ecc.).

Attenzione però, a farne le spese non sarebbe solo il personale CR, ma tutto il personale qualificato in quanto  una riduzione di personale operativo induce logicamente un aumento dei carichi di lavoro per il restante personale e ad aggravio ci sarebbe un incremento della difficoltà ad usufruire di ferie e permessi (che già a volte vengono negati).

Per ultimo non ne rimane esentato il personale VP che sicuramente verrà sposato nelle sedi distaccate ( in centrale sono previste solo 15 unità per turno), cosi ci sarà chi si dovrà sobbarcare una spesa per spostarsi con mezzi propri ed invece chi rimane in centrale subirà un aumento dei carichi di lavoro.

Oltretutto leggendo i piani dell'amministrazione, si evince che mai si raggiungeranno le coperture delle sedi in quanto loro stessi prevedono a priori l'inserimento di un VV nelle 5 unità presso le sedi distaccate.

Questo atteggiamento sembra un invito a ritardare ulteriormente il passaggio di qualifica inducendo il personale alla rinuncia, serve solo a effettuare ulteriori tagli al CNVVF.

Siamo ben lontani dagli standard europei, 1 VVF ogni 1500 abitanti, attestandoci ad un valore inaccettabile di 1 VVF ogni 15000 abitanti.

La USB non condivide e rigetta il “modello organizzativo territoriale” è lo rigetta in toto perché ritiene che il soccorso in questo paese non possa essere oltremodo depotenziato,  riteniamo che escludendo doppioni o dipartimenti affini come quello della protezione civile, creando unico centro di soccorso con i vigili del fuoco, si possa così implementare il servizio di soccorso alla popolazione.

Come USB abbiamo l’obbligo morale di mettere a conoscenza la popolazione, politici, amministratori locali, siamo ancora in tempo per cambiare una amara realtà, le altre sigle sindacali preferiscono tacere o quanto meno camuffare una compiacenza, dubitate di chi propina soltanto silenzio. 

PARTECIPA ANCHE TU ALLA MANIFESTAZIONE A ROMA

VENERDI 14 MARZO

CONTRO IL RIORDINO DEL CNVVF CHE SOTTRAE LE FUNZIONI DEI VVF E PREPARA IL TRACOLLO

DEL DISPOSITIVO DI SOCCORSO

PER UNA NUOVA E MODERNA PROTEZIONE CIVILE