"Casa mia, per piccina che tu sia..."
QUANDO LA POLITICA È MALATA
Le recenti vicende giudiziarie danno riscontro ad una consapevolezza già presente nella coscienza sociale, cioè che il livello politico italiano, già basso, tende allo zero in prossimità delle elezioni , dove si trasformano i diritti, come quello della casa, in una concessione da parte del potente di turno.
Da alcuni anni, invece di sviluppare politiche per sostenere il diritto alla casa si è cercato di sviluppare il mercato della casa con un progressivo disinvestimento pubblico nelle politiche abitative.
In questo senso il panorama alessandrino non fa eccezioni, apprendiamo che una persona di 72 anni, cardiopatico e con altre varie patologie è in attesa di una casa e da 8 mesi vive per strada con il suo cagnolino.
Del suo problema ne sono a conoscenza tutti che ogni giorno entrano ed escono dal Municipio a partire dal Sindaco e anche dalla polizia municipale che avrebbe addirittura elevato una multa per occupazione del suolo pubblico. (auspichiamo un intervento del primo cittadino per questa ridicola dimostrazione autoritaria e di una soluzione al problema)
Sappiamo tutti che il patrimonio edilizio pubblico, suscettibile di locazione, si è ridotto e deperito per mancanza di investimenti, e quindi in questa situazione, per i poveri, per chi non ha un santo in paradiso, un politico locale anche se magari chiacchierato, non hanno speranze..........
La cosa curiosa è che, se si esclude la zona urbana, dove comunque vi sono molte situazioni di edifici non utilizzati e fatiscenti, tutt'attorno alla fascia dei paesi vicini, si trovano case vuote, ( ed in vendita ) in misura tale da far pensare ad una sorta di epidemia.
I minori servizi dei paesi, poi, attirano nuclei verso la zona urbana.....
Occorre tornare a forme dirette di finanziamento pubblico ai redditi bassi, essere poveri non deve essere una sorta di colpa, sono alcuni anni che è stata tolta la detrazione di 900 euro a favore degli inquilini delle case popolari, il lavoro scarseggia e il comune di Alessandria, speriamo di no, riuscirà nella triste impresa di fallire nuovamente regalando agli alessandrini altri cinque anni di tasse al massimo e servizi al minimo, dopo quelli già subiti col dissesto lasciato in eredità dalle giunte precedenti.
Poteva andare peggio? NO!!