Dal loro "decreto del fare" alla nostra "POLITICA DEL FARE"
Trascorsa la mezzanotte, dopo aver ottenuto risposte negative, esplicite da parte del sindaco e dal suo staff, che TUTTI I PRECARI SARANNO LICENZIATI, non ricevendo garanzie su crediti di circa 100 mila € per irregolarità contrattuali, le cuoche precarie degli asili nido e i rappresentanti dell’USB hanno deciso di abbandonare l’occupazione del palazzo “Rossa” per ritornare al presidio in camper e organizzare altre forme di lotta più incisive volte a rovesciare i tavoli interministeriali e locali.
Tavoli dai quali arriveranno solamente indicazioni, dettate da accordi comunitari e tra stati, che stanno comprimendo le economie di gran parte dei paesi europei facendo pagare le crisi alle fasce più deboli.
Tutto il resto sono chiacchiere e inutili imbellettamenti di una situazione che sta portando l'intero paese allo sfascio e milioni di donne e uomini alla povertà, in nome di un'Europa che è guidata esclusivamente dalla BCE e dalla finanza internazionale, in nome di un “dio mercato” che ha mutato culturalmente, prima ancora che economicamente, la testa e le abitudini di centinaia di milioni di abitanti di questo pianeta.
Bisogna essere chiari sino in fondo: o si sfondano quei parametri dettati da accordi comunitari e tra stati che stanno comprimendo le economie di gran parte dei paesi europei, si supera il vincolo del debito rivendicando l'autonomia e la sovranità dei singoli stati e si avvia una politica economica di sviluppo attraverso il ruolo prioritario e trainante dello stato, che dovrebbe intervenire direttamente nell'economia reale e non salvando banche e regalando soldi alle industrie che nella maggioranza dei casi non li investono ma li “trasformano” in rendite finanziarie, oppure qualsiasi “decreto del fare” si trasformerà in carta straccia.
E allora è necessario che siano le lavoratrici ed i lavoratori, i disoccupati, gli studenti e i pensionati a cominciare a praticare la “POLITICA DEL FARE”, del fare conflitto sociale tralasciando il sostegno a quegli apparati burocratici sindacali e partitici “destri e sinistri” che hanno sostenuto e sostengono le politiche distruttrici dei vari governi che si sono succeduti in questi anni, organizzandosi con USB a partire da Alessandria.