PRECARIATO E ESTERNALIZZAZIONI LA "VIA CRUCIS"

COMUNICATO STAMPA

Valenza -

Venerdi 21 marzo si è svolta a Valenza l’assemblea cittadina indetta dalla Rappresentanza Sindacale di Base sul tema del precariato e dell’ esternalizzazione della casa di riposo l’Uspidalì. La partecipazione al dibattito ha coinvolto, oltre ai lavoratori interessati, molti cittadini, rappresentanti di organizzazioni politiche e sindacali. Ai presenti è stato distribuito un volantino, che si allega, che ricorda da dove discendono le condizioni sociali-lavorative di questo paese e delle responsabilità politico-sindacali nel sostenere leggi, finanziarie recenti e passate e contratti di lavoro. E’ stato inoltre ricordato di come la RdB/CUB ha cercato e cerca di rallentare e modificare questa deriva culturale che ha dirette conseguenze negative su lavoratori e cittadini utenti, di come intende affrontare il prossimo futuro e soprattutto che per un confronto bisogna essere almeno in due soggetti. Uno di questi, l’amministrazione, ha chiuso le porte tant’è che la riunione con le ooss è stata sì anticipata al giorno 28 ma sempre dopo il consiglio comunale del 26 senza lasciare nessuno spazio al confronto con i diretti interessati. Non sono mancati momenti di criticità con scambi di vedute sempre nel rispetto delle parti e comunque ricchi di spunti e proposte  interessanti che terremo in seria considerazione aventi come basi di partenza condivisa che il servizio sociale in questione deve rimanere pubblico come gli stessi dipendenti. Al termine la RdB ha proposto per il giorno 26 la seduta aperta del consiglio comunale chiedendo un’assunzione di impegni da parte dei politici intervenuti e di mantenere alta l’attenzione continuando con la mobilitazione volta ad una ulteriore apertura al dialogo prima della seduta del 26 sera invitando la cittadinanza a vigilare e presidiare. Inoltre ha invitato la RSU e le altre oo.ss. a non sottostare ad alcun baratto volto ad indebolire la lotta in atto intrapresa autonomamente dai lavoratori evitando di far entrare in conflitto i lavoratori stabili con i precari.

Ora la “croce” passa all’amministrazione e ai rappresentanti dei cittadini al suo interno.