Vigili del Fuoco

Salerno -

Benvenuto al prefetto Pecoraro nuovo capo dipartimento dei Vigili del Fuoco

 


La RdB Vigili del Fuoco Campana le dà il Benvenuto chiedendole da subito un forte impegno contro:

 

 

 

"indifferenza e disinteresse… per i vigili del fuoco"

 

Un impegno che si chiede anche alle forze politiche  del territorio.

In Campania è piena crisi operativa, brucia tutto, mentre il governo taglia risorse e specula sugli organici, nella più totale indifferenza dei vertici apicali del dipartimento e della parte politica.
E’ facile dirlo adesso, caro presidente Villani … Di fronte a questo disastro si ergono decine di paladini. Che mancano gli organici ai caschi rossi, così come la stampa locale ama definirci, lo stiamo denunciando oramai da tempo. Ci fa piacere che Lei citi il personale precario e che gli standard europei prevedano 1 vigile del fuoco per ogni mille abitanti, glielo abbiamo scritto e soprattutto glielo abbiamo gridato il 25 maggio insieme a quei ragazzi (i precari appunto) che ancora oggi ci stanno consentendo di mantenere un minimo di operatività in questo inferno di roghi alternandosi ogni 20 giorni.
Avremmo preferito un Suo impegno su questo grave problema che attanaglia la nostra provincia, ma tolto l’interessamento del momento che, purtroppo mio malgrado devo definire di facciata, né Lei né altri ha dato seguito ad un intervento concreto su quanto denunciato in una lettera di tre pagine fatta pervenire, tra l’altro, anche al Sindaco ed al Prefetto di Salerno.
Le Sue esternazioni sui problemi dei vigili del fuoco le abbiamo raccolte anche dopo i fatti di Montesano sulla Marcellana, anche lì, a nostro avviso, è stato un evento di facciata. La invitiamo pertanto a dare seguito con i fatti ad un interesse vero, reale, per i nostri problemi che rientrano nei doveri del Suo mandato in virtù del compito della salvaguardia dei beni e delle persone che i vigili del Fuoco di Salerno esercitano su questo territorio. E’ superfluo ma Le vogliamo ricordare che è il più esteso  come area ed il più ricco di presenze per il numero di comuni.

Dopo le polemiche i fatti.
    
 Brucia la provincia di Salerno, la sola giornata di ieri l’altro 197 roghi in tutt’italia, 86 in Campania che detiene il primato.  Ebbene la dirigenza, come primo atto, ritorna all’orario ordinario  riducendo di fatto il numero di squadre sul territorio , fino ad oggi organizzate con il richiamo in servizio di personale libero e personale precario, per far fronte ai numerosi roghi alimentati dal forte vento che in questi giorni sta creando serie minacce per i centri abitati ed in particolare quelli della fascia costiera amalfitana e cilentana. La nostra provincia è  la più colpita  dalla mattanza estiva legata ai tanti interessi che, quando non trovano un equilibrio, bruciano in modo criminale migliaia di ettari di bosco e macchia mediterranea. La popolazione e l’esercito dei vacanzieri, impotenti contro questo sistema paese, che anziché garantirgli sicurezza li espone, in  molti casi, a rischio della propria incolumità. Intanto, invece di approntare un piano di incremento di organico per il Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco – la cui carenza è oramai riconosciuta da tutti, compreso lo stesso Governo che la quantifica in 15.000 unità, si continua a mercanteggiare su punteggi,  titoli,  giorni, mesi, anni e chi più ne ha più ne metta, per  evitare di adottare l’unica soluzione possibile in questo momento:  ‘’assumere il personale necessario affinché  il corpo nazionale possa essere in grado di fornire e migliorare le sue funzioni di organo preposto alla tutela dei beni ed alla salvaguardia della vita umana sul nostro territorio”. Per fare questo in modo efficiente è necessario smantellare  il sistema  messo in piedi con le competenze alle regioni che, per legge, hanno il compito di lotta attiva agli incendi boschivi e che  hanno dato come risultato  un meccanismo perverso della spartizione delle risorse passando attraverso l’utilizzo di associazioni private, volontari a pagamento, società, operai stagionali, lavoro a richiesta che è dato dal bosco che brucia, flotte aeree etc.  
Di recente una  delibera della provincia di Salerno ha spalmato risorse economiche destinate a tale scopo su diverse associazioni, società ,finanche -viene riportato-  su guardie a cavallo e posti fissi per avvistamenti. Non si sa più a chi dare soldi per contrastare il fenomeno incendio, trascurando quella che in Italia è l’unica organizzazione antincendio professionista  nel vero significato della parola,  capace, qualora venga messa di nuovo in condizione, mettendo fine al taglio dei fondi,  d’intervenire con efficienza, competenza e tempestività su tutto il territorio nazionale e quindi, anche per la repressione degli incendi boschivi.
La parte politica deve, con alto senso di responsabilità, convenire sulla necessità urgente di rivalutare quelle che sono le caratteristiche e l’efficacia di un apparato di soccorso pubblico, potenziandolo e destinandovi risorse nuove, uomini e mezzi per riqualificare tutte le sedi di servizio,  distribuendole così  sul territorio in modo da garantire con un’alta percentuale il rispetto dei tempi  massimi previsti per un intervento   ritenuto utile ed efficace.
Al momento, prendendo come riferimento la nostra provincia, il Comando di Salerno, per far fronte al minimo ordinario, è costretto al richiamo continuo di personale precario, circa 50 unità ogni 20 giorni, il che, dato non trascurabile, comporta una spesa di circa 50.000 euro che, moltiplicato x circa 18 periodi l’anno, dà un totale di circa 900.000 euro annui.
Facendo un po’ di conti non è difficile realizzare che la divisione di questa cifra, tramutata in stipendi     (costo effettivo di un vigile permanente), ci consentirebbe di assumere personale con contratto a tempo indeterminato praticamente a  costo zero.
Ecco, Presidente Villani, anche qui  si avverte la necessità di un intervento specifico , pertinente del suo ruolo di rappresentante di questa provincia, per conseguire parametri di operatività accettabili.
 Le chiediamo perciò che le sedi di Nocera, Eboli, e Sala Consilina (che dista circa 80 Km dalla sede più vicina) siano rinforzate nell’organico almeno da consentire un possibile secondo intervento, inoltre  di sollecitare  l’apertura del distaccamento di Mercato San Severino (ci risulta oramai pronta la sede di servizio) nonché,  per  rimanere nei tempi dei 20 minuti,  riteniamo vadano perseguite tutte le possibilità di avviare le procedure per richiedere l’ istituzione dei due distaccamenti già previsti nel progetto “Italia in 20 minuti”: Agropoli (alta densità abitativa, territorio a grave rischio in particolare d’Estate , inizio della costiera cilentana, presenza  di alto indice di rischio per l’operatore causa la presenza di unità abitative con frequenza solo d’estate  in cui sono abbandonate in particolar modo nei giardini bombole di gpl  spesso del tipo industriale ed in alcuni casi contenitori della capacità di 60 Kg ), Contursi (collocata nella valle dell’alto sele, posizione strategica per ridurre in tempi accettabili la capacità d’intervento considerato che vi sono centri raggiungibili da Eboli sede più vicina i cui tempi di percorrenza superano l’ora).
Le sedi che lavorano in assoluto di più sono il distaccamento di Nocera, che abbraccia l’intero agro-nocerino-sarnese, zona ad alta densità demografico-abitativa, con insediamenti industriali, gravi rischi idrogeologici, vicinanza con la zona vulcanica, attraversata da una fitta rete di percorsi stradali con elevata statistica d’incidenti tra cui Autostrada  Napoli/Salerno ,  A30 Caserta /Salerno  la SS 18 etc., ed il distaccamento di Eboli, che ha forse il territorio di competenza più vasto, due sedi che dovrebbero, a nostro avviso, avere un organico tale da consentire sempre la disponibilità di due squadre.
Inoltre l’organizzazione del Comando, pur registrando la presenza di nuove specializzazioni , oltre al Nucleo Elicotteri ed il nucclo sommozzatori, quali il S.A.F. (Soccorso Speleo-Alpino-Fluviale),  N.B.C.R.  (Soccorso Nucleare-Biologico-Chimico-Radioattivo), S.A.S (soccorso acquatico di superficie), non riesce a consentire una continuità nella formazione ed addestramento del personale, che è  di vitale importanza, per esercitare  le suddette funzioni, tantomeno garantire la presenza  di un numero minimo da destinare a tali specializzazioni.
Infine  il personale è sempre impegnato a coprire esigenze straordinarie per servizi al di fuori dell’orario ordinario quali: i sopralluoghi per la prevenzione incendi, la formazione nelle aziende, i servizi di vigilanza ,  le squadre A.I.B. ed i presidi autostradali, oltre che ai prolungamenti d’orario per straordinario in soccorso  ed alle innumerevoli micro e macro emergenze che si susseguono oramai con frequenza costante. Basti pensare che con  le mutate condizioni climatiche è da qualche anno che siamo interessati anche da emergenza neve sul territorio della nostra provincia.
Per alleviare questi disagi operativi il dirigente del Comando di Salerno ha pensato bene di sottrarre in modo vergognoso altro personale ai reparti operativi e ad un organico già gravemente disagiato, per destinarlo negli uffici:  come dire ai cittadini vi diamo una risposta più  veloce sul piano amministrativo, abbiate pazienza se per motivi di organico veniamo a soccorrervi in ritardo.
Invece, l’atteggiamento che la parte politica intende perseguire,  nell’unica occasione per assumere che si è presentata: la stabilizzazione dei precari attraverso la legge finanziaria, è l’ esasperazione dei limiti di accesso alla partecipazione,  che stanno penalizzando  chi da più tempo, oramai, presta la sua opera di precario per consentire l’operatività dei comandi provinciali e chi purtroppo lo fa da meno di tre anni anche se ha effettuato richiami per più di centoventi giorni, proponendo delle cifre che riteniamo non servano a colmare nemmeno in piccolissima parte le gravi carenze di personale che il corpo nazionale  sta vivendo.
Ora il problema è ancora più grave, per mancanza di fondi non è stato più possibile eseguire una regolare manutenzione così, al primo impatto con i roghi estivi, automezzi ed attrezzature antincendi  sono per metà fuori servizio.
Ecco perché, a  fronte di tutto ciò, ci sembrano interventi di facciata, quelli fatti in questo momento da alte personalità politiche, quando poi nei periodi ordinari, quando siedono tra i banchi del parlamento  potrebbero  spendere una parola per i ‘’poveri pompieri ‘’ e non lo fanno mai. Intanto i  Vigili del Fuoco continuano ad essere privati di uomini e risorse mentre l’esercito,  che potrebbe esercitare il controllo del territorio contro gli incendiari e tanti altri enti che di incendi hanno solo sentito parlare, vengono invitati ad adoperarsi per togliere ‘’i boschi dal fuoco’’.  


Il Coordinamento Regionale RdB/CUB Vigili del Fuoco CAMPANIA

Andrea Vicinanza